Blog

Salute mentale: influenza dell'errore di conferma e dei fattori emotivi nella ricerca online

Salute mentale: influenza dell'errore di conferma e dei fattori emotivi nella ricerca online

I canali Web sono ormai il metodo più semplice, immediato e praticamente gratuito per reperire informazioni di vario genere. In pochissimo tempo possiamo accedere a una vasta quantità di dati.

Ma quando questi dati riguardano la nostra salute fisica e mentale, è fondamentale riflettere su alcuni aspetti.

Secondo il sociologo Gérald Bronner, Internet è definito come un "mercato cognitivo sensibile all'offerta", e i motori di ricerca si adeguano di conseguenza. Ma come reagisce la nostra mente quando navighiamo in rete, specialmente quando cerchiamo informazioni sulla salute mentale?

La spiegazione è abbastanza semplice: spesso la mente cerca dati che confermino le idee che abbiamo già formulate sul problema. La ricerca selettiva delle informazioni accentua l'errore di conferma, noto come confirmation bias, osservato dagli studiosi che analizzano i fattori che sostengono le false convinzioni. Considerando anche la diffusione rapida delle false credenze attraverso i canali online, come sottolinea Gérald Bronner, potremmo rischiare di allontanarci dalla realtà oggettiva.

La tendenza alla conferma, ovvero la ricerca di dati che supportano le nostre convinzioni (che spesso sono errate), è abbastanza comune poiché rappresenta uno dei normali processi della mente.

Tuttavia, c'è un altro aspetto spesso trascurato nella ricerca in Internet: l'importanza dei fattori individuali legati alla sfera emotiva. Le emozioni, le esperienze passate, le convinzioni personali e persino lo stato d'animo del momento possono influenzare notevolmente la percezione di ciò che viene trovato online. Inoltre tra questi fattori, è essenziale considerare quelle situazioni in cui né gli sforzi personali, né il supporto familiare o degli amici sono riusciti ad alleviare il disagio (spesso persistente) legato alle difficoltà o ai disturbi psicologici.

La navigazione in Internet inizia utilizzando parole chiave che descrivono "sintomi" che rispecchiano in parte una percezione personale. Tuttavia, considerando quanto è stato menzionato in precedenza riguardo al funzionamento dei motori di ricerca e all'errore di conferma, potrebbe essere necessaria non solo l'informazione ottenuta attraverso i canali web, che può essere generalizzata, ma piuttosto una consulenza psicologica vis à vis.

Il professionista, in una calda atmosfera terapeutica o, come afferma Carl Rogers, in un clima di "considerazione positiva incondizionata", può offrire una consulenza psicologica personalizzata (come in Psicoterapia breve empowerment oriented) focalizzata sull'analisi approfondita dei vari aspetti legati al problema. In breve, durante la consulenza psicologica, l'obiettivo è promuovere una maggiore chiarezza e comprensione del problema specifico, identificare i vincoli e gli ostacoli presenti e individuare l'intervento più adatto alle esigenze della persona in quel momento.

Su questo sito: Salute mentale: i pro e i contro dell’autodiagnosi online

Fonti:

  • Gérald Bronner, (2016), La democrazia dei creduloni, Aracne, Roma.
  • Gérald Bronner, (2003), L'empire des croyances, Puf, Paris.
  • Carl R.Rogers, On Becoming a Person. A Therapist's View of Psychotherapy (1961, 1989). La terapia centrata sul cliente, (2013), Giunti, Firenze.