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consigli dell'esperto servono davvero?

I consigli dell'esperto servono davvero?

I genitori oggi si trovano ad affrontare nuovi modelli di relazione, spesso poco definiti rispetto al passato.

L'assenza di punti di riferimento stabili potrebbe suscitare preoccupazioni riguardo alle proprie capacità di gestire nuove responsabilità e compiti. Quando tutti i tentativi per risolvere la situazione non hanno successo, o in situazioni di crisi, si avverte il bisogno di chiedere consiglio a un esperto.
A volte viene il dubbio se i consigli dell'esperto saranno validi ed efficaci. In “Un genitore quasi perfetto” (ma queste riflessione possono riguardare tutti) lo psicoanalista Bruno Bettelheim analizza i rischi insiti nel chiedere e seguire consigli. Se la relazione umana fosse una macchina composta da pezzi da assemblare, afferma lo psicoanalista, ci basterebbe leggere prima il manuale e poi applicare la procedura alla lettera e con molta probabilità avremo i risultati desiderati. Anche se il consiglio dell'esperto è in genere appropriato (altrimenti non sarebbe un esperto in quel campo), c'è sempre il rischio di interpretarlo soggettivamente.

Oltre alle difficoltà del problema stesso, ci sono quelle nel mettere in pratica i consigli ricevuti. Si potrebbe temere che i consigli vadano bene per gli altri ma non per sé, generando insicurezze.
O magari pensiamo che altri nelle stesse situazioni non hanno avuto bisogno dei consigli dell'esperto e questo potrebbe renderci ostili e farci sentire in colpa.

C’è un’altra importante considerazione da fare e riguarda il rischio insito proprio nel chiedere consigli. In primo luogo il consiglio che è più vicino alla nostra personale “diagnosi iniziale” è quello che avrà più probabilità di essere accettato perché soddisfa il nostro desiderio di approvazione soprattutto quando sono in gioco emozioni intense e difficili da gestire. Inoltre, il comportamento che mettiamo in atto rispecchia molte volte sì la volontà di seguire il consiglio ricevuto ma anche la spinta di emozioni contrastanti che ci portano inconsapevolmente a seguire un’altra strada.

È importante considerare che ogni nostro comportamento è influenzato dalle esperienze del passato e dalla nostra personale prospettiva. Le esperienze pregresse e la prospettiva personale hanno un grande impatto sul nostro atteggiamento attuale verso il problema. A questo punto è molto importante, come sottolinea Bettelheim, analizzare prima di tutto il problema da più punti di vista. Su questa base poi andiamo alla ricerca delle soluzioni più adatte a noi.

Questo implica che la consapevolezza della propria situazione non può derivare da nessun altro, neanche dall'esperto più qualificato. La soluzione autentica al problema emerge "dall'interno". Solo il proprio impegno nel raggiungere una visione più ampia e profonda può davvero incentivare il cambiamento desiderato.

Allora, qual è il ruolo dell'esperto? In breve, l'esperto non dovrebbe limitarsi a dare consigli, ma piuttosto facilitare nella persona l'attivazione di quel processo mentale che porta prima alla consapevolezza della situazione e poi alla ricerca delle strategie personali più adatte alla soluzione.

A essere precisi il prima e il poi non sono da intendere semplicisticamente in senso cronologico o di causa effetto ma come parti di un processo dinamico più complesso. In altre parole se è vero che la riflessione dovrebbe precede l’azione è altrettanto vero che mentre sperimentiamo nella pratica un nuovo comportamento ne abbiamo maggiore conoscenza e consapevolezza.

Per concludere, ci troviamo spesso a dover considerare come applicare i consigli ricevuti nei nostri rapporti interpersonali. In queste situazioni, è normale chiedersi se seguire consigli esterni possa compromettere la nostra autenticità e spontaneità, elementi essenziali che arricchiscono e rendono più significativa l'esperienza del legame con gli altri. Le parole di Bettelheim ci ricordano che le relazioni umane non sono semplici macchine da assemblare. Quindi, anziché concentrarci sul cosa e sul come "fare", è importante porre l'attenzione su come "essere" veramente nella relazione.

Su queto sito: Psicoterapia breve Empowerment Oriented

Fonte:

Bruno Bettelheim, Un genitore quasi perfetto, Feltrinelli Editore, Milano, 1987.