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Come faccio a capire se ho bisogno di uno psicologo?

Come faccio a capire se ho bisogno di uno psicologo?

Per esempio consideriamo un attacco di panico. È evidente che i comportamenti sintomatici sono osservabili e chi ne è colpito per la prima volta spesso si rivolge al pronto soccorso.

Tuttavia, come possiamo affrontare quel sottile senso di angoscia che ci perseguita per più giorni e influisce sul nostro benessere emotivo e relazionale?

E quando le sfide quotidiane richiedono un enorme quantità di energia fisica e mentale facendoci sentire sopraffatti? E quando ci sentiamo inadeguati e evitiamo il contatto con gli altri? Cosa succede quando il sostegno familiare e degli amici non è abbastanza? O quando le persone più vicine non riescono a offrire aiuto con empatia?

Tornando alla domanda iniziale: come posso capire se ho bisogno di consultare uno psicologo? È importante notare che riflettere sulle manifestazioni sintomatiche è essenziale. Concentrarsi però solo sui sintomi (come a volte succede quando tentiamo un'autodiagnosi online) potrebbe risultare limitante rispetto alla complessità del funzionamento umano. Alcuni sintomi, diversamente da un attacco di panico, non sono immediatamente evidenti e potrebbero indicare gravi disturbi che compromettono l'adattamento sociale. 

È fondamentale sottolineare un altro punto. Durante periodi di difficoltà, potremmo perdere la speranza in un futuro migliore, isolarci, provare rabbia, avere difficoltà a dormire e avere la tendenza a rimuginare. Questi stati d'animo temporanei possono essere legati a eventi specifici e destinati a scomparire grazie alle nostre capacità di adattamento e resilienza. Dobbiamo prestare attenzione quando tali segnali di malessere diventano persistenti, causano sofferenza a noi e agli altri, e influenzano le nostre relazioni.

Segnali di malessere e disagio a cui prestare attenzione

Ecco alcuni segnali da considerare che potrebbero indicare la necessità di cercare aiuto professionale. Non c'è un ordine di importanza poiché ciascun segnale può influenzare gli altri aumentando il livello di disagio e sofferenza psicologica:

  • Insonnia: difficoltà ad addormentarsi e/o risvegli precoci. Sonno non riposante, eccesso o carenza di sonno. La qualità del sonno, è un indicatore di altri disturbi come ansia e depressione. Passiamo circa il 30% della nostra vita dormendo. Secondo Il National Institute of Neurological Disorders and Stroke un sonno adeguato è essenziale per molte funzioni cerebrali e per la salute generale ed è fondamentale come cibo e acqua. Il sonno influenza quasi ogni tipo di organo o tessuto, dal cervello al cuore, influenza il metabolismo, l’umore e la resistenza alle malattie.
  • Difficoltà nella gestione delle emozioni negative, dell'aggressività e in particolare della rabbia, difficoltà nell'affrontare frustrazioni o ritardi nella gratificazione.
  • Tendenza a comportamenti impulsivi con conseguenze dannose per se stessi e gli altri.
  • Preoccupazione eccessiva per il futuro.

Tali comportamenti “consumano” molta energia mentale e possono causare stanchezza e affaticamento.

Altri segnali da considerare attentamente includono:

  • perdita della speranza
  • sentire di non avere uno scopo che motiva ad andare avanti
  • disinteresse verso attività solitamente piacevoli.

Un altro segnale da tenere in considerazione è il ritiro sociale. È normale voler stare da soli di tanto in tanto per prendersi cura di se stessi, ma diventa un problema quando la presenza degli altri ci mette a disagio, genera ansia o ci fa sentire minacciati. La perdita di speranza e il ritiro sociale sono stati d'animo che, se persistenti, possono essere sintomi di un disturbo dell'umore o di un'altra condizione di disagio mentale.

Decidere di intraprendere un percorso terapeutico non è una decisione semplice

A volte ci preoccupiamo per i costi, altre volte per il timore di affrontare i ricordi dolorosi del passato. Spesso è un percorso difficile che richiede costanza e impegno. E non sempre possiamo sapere in anticipo quanto durerà. 

Tuttavia, la psicoterapia è efficace. In questo documento a cura dell' American Psychological Association (APA) sono riportati studi e ricerche che ne confermano la validità scientifica.

Il setting terapeutico ha molteplici significati ma è soprattutto, come descritto da Masud R. Khan, “lo spazio privato del sé”. Qui il paziente può sentirsi libero di condividere "tutto ciò che viene in mente" senza essere giudicato. La psicoterapia infine aiuta a individuare obiettivi da perseguire identificando cause e condizionamenti che li ostacolano.

Per ulteriori informazioni sull'intervento di psicoterapia visita la sezione Q&A di questo sito.

Nota: per non appesantire il testo è stato usato il maschile secondo le tradizionali regole in uso nella lingua italiana.